Il Gruppo consiliare e il Circolo dei Trasporti del PD hanno in queste settimane segnalato le problematiche del TPL e fatto numerose proposte.
I servizi predisposti per domani, lunedì 18 maggio, non basteranno, con il serio rischio di creare non solo problemi sanitari e trasportistici ma anche problemi di ordine pubblico. Infatti lunedì inizieranno a riaprire varie attività, dai bar ai ristoranti ai negozi, così come molti uffici, ma Actv ha reintrodotto solo poche corse. Il servizio risulta assolutamente insufficiente, sono stati confermati ad esempio i tagli relativi all’intera Municipalità di Favaro, alla zona di Carpenedo, a Malcontenta ed ai collegamenti verso l’ospedale all’Angelo. Anche gli interventi sulla navigazione non sono adeguati al rientro di numerosi lavoratori presso le attività della città d’acqua.
Il Comune non ha concordato in queste settimane con le attività economiche una flessibilità degli orari di entrata / uscita e per scaglionare gli accessi, anzi l’ing. Seno chiede ai datori di lavoro di autoregolamentarsi, come se ogni singola realtà potesse farlo senza una cabina di regia, chiesta da più parti all’Amministrazione Comunale, e il Comune stesso ha fatto rientrare molti lavoratori dallo smart working.
Va favorito, invece, il ricorso allo smart working, si deve rivedere l’organizzazione dei tempi della città e del territorio allo scopo di allungare l’arco temporale di flusso dei passeggeri e per ultimo va resa coerente l’offerta di trasporto, sempre rispettando la sicurezza sanitaria, con la necessita di garantire un ervizio universale, evitando assembramenti alle fermate e soprattutto un insostenibile incremento dell’utilizzo dell’auto privata.
Ogni qualvolta denunciamo l’insufficienza del servizio, ci viene risposto che si deve andare a piedi o con il proprio mezzo e lo si dice ad una città che è nota per la propria specificità.
Questa Amministrazione guarda al trasporto pubblico non come un “servizio” che è obbligata a fornire ma solo, ora, come un costo, e, prima della pandemia, come una fonte di guadagno.
Questa è un’Amministrazione che preferisce buttare via ogni giorno 2000€ per trasportare pochissime persone dai parcheggi scambiatori, invece di pensare a come offrire un servizio pubblico strutturato sulle nuove esigenze sanitarie e sulla nuova richiesta di trasporto.
È un’Amministrazione che preferisce investire in scelte che risulteranno fallimentari, piuttosto che sul servizio, richiamando al lavoro le centinaia di dipendenti in cassa integrazione.
Infine, ricordiamo all’ing. Seno che nelle altre realtà europee l’uso del mezzo pubblico è fortemente incentivato e che non risponde a verità che con il proprio mezzo privato si arrivi sino a dove si possa prendere quello pubblico.
Più volte abbiamo dichiarato che va favorito l’uso del mezzo pubblico proponendo anche soluzioni sugli hub, interscambi pubblico/pubblico, rimodulazione dei servizi, ma sempre siamo rimasti inascoltati, con i risultati che abbiamo visto nei giorni scorsi e ai quali, purtroppo, dovremo assistere nuovamente da lunedì.
Occorre pensare da subito, soprattutto in una città particolare come Venezia, a che idea abbiamo per il domani. Individuare quali saranno le priorità per i cittadini e che risposte dare a queste priorità.
Ciò non significa che non si debba tener conto delle regole di mercato e d’impresa, ma a fronte dell’obbligo per il Governo di garantire il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini, con i dovuti contributi, per la Regione di effettuare le giuste ripartizioni tra le province, per il Comune di mettere in primo piano un servizio di trasporto degno di questo nome per i cittadini.
Pertanto, a fronte dei finanziamenti, l’impresa ed i suoi vertici devono dimostrarsi all’altezza delle sfide che impone il momento. In altre parole sia l’ente pubblico che la dirigenza di AVM devono impegnarsi meglio e di più, proponendo una nuova idea di trasporto. Si sono sprecati mesi in inutili lamenti, ora vi è urgenza di dare risposte.
Siamo già in una situazione critica e senza progetti finiremo nel baratro: non si può continuare nel gioco dello scaricabarile, oltre al servizio si deve dare sicurezza sanitaria sia alla collettività che ai lavoratori del settore, senza dilettantismi.
Oggi dobbiamo assolvere con il trasporto a nuovi compiti legati alla sostenibilità ambientale, si deve arrivare al più presto all’intermodalità tra ferro, gomma e acqua; cancellare la logica della sopravvivenza legata al puro e semplice pareggio di bilancio, dobbiamo cambiare molto del modo in cui si operava fino a tre mesi fa e dobbiamo farlo in fretta, mettendo a fuoco che l’obiettivo primario è quello di realizzare il diritto dei cittadini a muoversi, tornare a farlo nel modo migliore, più sicuro ed economicamente sostenibile, la vecchia regola delle tre E: Efficienza, Efficacia ed Economicità.
Maurizio Mandricardo – Responsabile Trasporti Segreteria Comunale PD
Monica Sambo – Capogruppo PD
Nicola Pellicani – Onorevole e Consigliere Comunale PD
Emanuele Rosteghin – Consigliere Comunale PD