È evidente che in questo periodo di emergenza vanno analizzati al meglio i servizi di trasporto pubblico locale, rimodulandone la programmazione, anche cercando di diluire il flusso di utenti e chiedendo la collaborazione di tutte le attività che sono aperte o che stanno per ripartire.
Riteniamo però irricevibili le affermazioni del sindaco Brugnaro che annuncia un servizio ridotto al minimo anche in caso di riapertura delle attività. Non è accettabile che il primo cittadino dica a chi lavora di andare a piedi o con mezzi privati perché non è in grado a garantire il servizio.
Proprio di oggi è la notizia di un primo fondo dello Stato di 600 milioni di euro per sostenere il trasporto pubblico locale, ma ora anche il Comune e la Regione Veneto (che, lo ricordiamo, è l’unica in Italia a non integrare nemmeno con un euro il finanziamento statale sul trasporto pubblico locale) devono fare la loro parte.
Come è noto la Regione Veneto da anni ha ridotto i finanziamenti per i trasporti del Comune di Venezia poiché il servizio si sosteneva con le entrate del turismo, ora è il momento che Venezia venga parificata alle altre città, dato che da novembre (con l’acqua alta straordinaria) ad oggi (con il periodo emergenziale) ha visto prima diminuire sensibilmente e poi azzerare l’accesso dei turisti in città. Il Comune deve chiedere con forza alla Regione di sostenere il trasporto pubblico veneziano.
Ma anche il Comune deve contribuire, rinunciando agli 11 milioni di euro che riceve dall’azienda di trasporti ogni anno (lascito, questo, della gestione commissariale): tale somma deve essere investita nella gestione emergenziale. La dirigenza dell’azienda di trasporto pubblico dovrebbe farsi carico immediatamente di tale richiesta.
Oggi non si possono anteporre considerazioni di bilancio a quelle sanitarie: il servizio di trasporto pubblico è essenziale e va garantito, garantendo al contempo la sicurezza di tutti i lavoratori dei servizi essenziali che devono necessariamente recarsi al lavoro, dei dipendenti delle aziende che riapriranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi ed anche dei dipendenti dello stesso trasporto pubblico locale.
Già in questi giorni, con le prime riaperture, ci sono state evidenti problematiche, sia nelle tratte automobilistiche del Terraglio, miranese e Mogliano, ma anche nel servizio di navigazione, in particolare nelle linee 5.1/5.2 e 1.
Il servizio va salvaguardato e vanno tutelati i posti di lavoro del trasporto pubblico locale con un piano di lungo respiro. Dobbiamo essere pronti alla cosiddetta fase due: tutti devono fare la propria parte, è ora che la faccia anche il Comune di Venezia.
Giorgio Dodi – Segretario comunale PD
Monica Sambo – Capogruppo PD
Emanuele Rosteghin e Nicola Pellicani – Consiglieri comunali
Maurizio Mandricardo – Delegato ai Trasporti Segreteria Comunale PD