E’ evidente che la scelta di impiegare l’intero avanzo di Bilancio per la realizzazione di un unico progetto il Bosco dello Sport sta pesando negativamente in maniera determinante sugli spazi di manovra del Comune , in merito a tutte le azioni di rigenerazioni urbana (di cui avrebbe bisogno tutto il territorio comunale) e a tutti gli altri comparti produttivi. Un ipegno economico di circa 300 milioni di euro tra avanzo di bilancio, fondi PNRR e mutui che pagheranno le future generazioni.
La maggior parte degli aiuti erogati alle imprese ed al territorio, che per questa segreteria sono ancora assolutamente insufficienti, sono stati finanziati dallo Stato come i rimborsi COSAP, ed i contributi agli artigiani. E’ evidente che il Comune ci mette poco del suo e senza una visione ed un progetto complessivo.
Da ormai 7 anni denunciamo la poca attenzione di questa Giunta nei confronti delle famiglie, in particolare quelle con redditi più bassi e quelle numerose. Lo dimostra il fatto che le famiglie sotto la soglia di povertà con questa amministrazione sono costrette a pagare l’addizionale IRPEF. Come non ricordare, inoltre, l’aumento del 25% delle tariffe degli ASILI NIDO nel 2015, che questa amministrazione non ha mai diminuito.
Nell’ambito degli sconti concessi alle ASSOCIAZIONI si sottolinea la differenza di trattamento riservata alle associazioni sportive rispetto a quelle alle culturali e sociali, vi è una disparità di trattamento che non dovrebbe invece trovare spazio all’interno del nostro territorio comunale.
Gli investimenti sulla RESIDENZA sono assolutamente irrisori ! Rappresentano annualmente solo il 4 per mille delle entrate del Comune di Venezia. Rappresentano l’1% dell’investimento complessivo delle risorse richieste per la realizzazione della cittadella dello Sport denominata ”Bosco” dello sport. Occorrerà quasi un secolo per parificare gli investimenti sulla residenza rispetto alla realizzazione dello stadio e del palazzetto.
MOBILITA’: non sono state implementate in modo adeguato le corse sui trasporti , in particolare verso le isole ! La situazione di caos sui mezzi è costante eppure il comune decide di tenersi le risorse destinate al trasporto pubblico locale nonostante la maggior quota prevista di introiti da biglietteria di 2.5 milioni di Euro (come sta facendo con la c.d. quotina). Tali maggiori entrate confluiscono nel più ampio ambito dell’equilibrio di bilancio.
Il biennio della Pandemia non è bastato a ripensare al modello Venezia, ad un nuovo sistema economico diversificato che associasse alla sua attuale vocazione mono-turistica investimenti e progetti, come quello relativo alla produzione di fonti di energia pulita che potrebbero contribuire in maniera determinante al rilancio di uno dei siti industriali un tempo di massima importanza quale Porto Marghera.
Ci si è concentrati su costosi progetti dal corto respiro, come quello fallimentare a lungo caldeggiato sui tornelli, con proposte inadeguate e puntualmente rinviate per ritrovarsi oggi completamente impreparati alla ripartenza del turismo ed all’organizzazione dei flussi.
La continua e costante sottrazione degli spazi, la riduzione dei servizi al cittadino, la mancanza di condivisione, la chiusura di interi spazi della città ai suoi residenti, sono tutti importanti segnali che indicano un chiaro declino sociale e urbano. Una politica improntata esclusivamente alla ricerca del massimo risultato economico possibile in una logica aziendalistica volta principalmente alla mera gestione delle risorse economiche senza alcuna visione di insieme.
Responsabile bilancio e PNRR della segretaria comunale