Ieri sera il Sindaco Brugnaro ci ha regalato l’ennesimo show in epoca Covid-19. La strategia adottata dal Sindaco durante l’emergenza sanitaria ed economica è chiara: dalla latitanza impreziosita da qualche camminata serale, si è passati alle dirette Facebook tanto lunghe quanto vacue, per approdare alla terza fase – quella odierna – ovvero quella di un Sindaco Furioso capace di attaccare il Governo con il solo fine di scaricare su Roma ogni responsabilità.
Chiediamo al Sindaco di chiudere subito la terza fase e di entrare in una quarta che avrebbe dovuto aprire già da tempo: quella delle Responsabilità. Pier Paolo Baretta ha già ricordato quanto i Governi nazionali abbiano fatto per Venezia negli ultimi anni e negli ultimi mesi: al Comune e alla Città Metropolitana sono arrivati dai governi di cui ha fatto e fa parte il PD oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro, tra i quali 500 milioni per il rifinanziamento della legge speciale, 475 milioni del Patto per Venezia, 55 milioni per il bando periferie, 40 milioni di fondi PON Metro, oltre ai fondi per il risarcimento dei danni dovuti all’acqua alta dello scorso novembre, i fondi per i marginamenti a Porto Marghera e i fondi per i buoni alimentari arrivati al Comune all’inizio dell’emergenza sanitaria.
C’è ancora molto fare con l’aiuto di tutti, ne siamo consapevoli, lo dobbiamo ai cittadini veneziani e mestrini. Ma il Sindaco preferisce la rissa per nascondere la sua inadeguatezza e lanciarsi così in campagna elettorale. La sua idea di città è fallita, ci ricordiamo tutti quando invitava gli abitanti della città storica a trasferirsi in Terraferma o quando per Mestre e tutto il territorio favoleggiava di portare investitori nazionali e internazionali. A Brugnaro, perciò, non resta che attaccare il Governo (risparmiando la Regione per ovvi motivi elettorali) per nascondere la sua incapacità nell’affrontare il presente e immaginare il futuro. Perché i prossimi anni, per chiunque governerà la città, saranno molto complicati, il virus ci accompagnerà ancora per mesi e sarà molto complicato gestire la politica economica e le ricadute sociali e sanitarie della situazione in cui viviamo.
La città deve chiedersi una volta di più da chi vuole essere governata nei prossimi cinque anni: è il momento della forza gentile di Pier Paolo Baretta, profondo conoscitore dei problemi della città e del Paese con capacità di affrontare crisi complesse e con una cultura radicata nel cattolicesimo sociale? O dobbiamo ancora una volta affidarci allo sceriffo tutto chiacchere e distintivo, all’uomo solo al comando, ovvero Luigi Brugnaro che si sta coprendo di ridicolo accusando le altre istituzioni di non ascoltare le istanze dei territori, proprio lui che ha umiliato il consiglio comunale e azzerato le municipalità e qualsiasi forma di partecipazione?
Chi è più adatto tra i due a traghettare Venezia e Mestre verso un futuro nel quale concetti quali vivibilità, sostenibilità, innovazione, opportunità siano il centro e fulcro di ogni ragionamento?
Invitiamo il Sindaco a lasciar da parte la campagna elettorale e collaborare lealmente con le altre Istituzioni per il bene dei cittadini. Gli suggeriamo, ad esempio, di elaborare – come hanno fatto già altre città quali Milano e Padova – dei piani per affrontare i mesi che ci aspettano, delle strategie elaborate in forma partecipata con il contributo del Consiglio comunale e delle altre articolazioni delle Istituzioni, degli Enti intermedi, delle forze sociali, economiche e culturali della città.