Domani inizia una nuova fase del nostro convivere con il Corona Virus; dobbiamo continuare ad assumere comportamenti responsabili, come la maggior parte di noi ha fatto in questa fase di confinamento. E se tutto andrà bene, seguirà una tappa del nostro stare assieme che dobbiamo progettare in maniera partecipata: ci vuole una forte dose di innovazione e creatività per non farci isolare dal Corona Virus. Ci sono molti temi da affrontare: il lavoro, l’assistenza alle persone in difficoltà, le politiche educative e molto altro.
Oggi vorremo soffermarci su un aspetto, quello delle produzioni culturali, che tanto ci ha aiutato in questi due mesi di confinamento. Il periodo estivo ci permetterà di vivere al meglio gli spazi pubblici che possono rinforzare il senso di comunità nella consapevolezza che dovranno essere vissuti in massima sicurezza e senza rinunciare alla qualità dell’esperienza dello stare assieme e al rispetto reciproco.
L’Amministrazione deve lavorare perché gli spazi pubblici siano volano di economia e aggregazione ovvero tramutarli in opportunità per sviluppi commerciali, ricreativi, culturali, sportivi, rispettando i distanziamenti fisici ma non sociali. Inoltre tutto ciò che è produzione culturale (teatro, musica, arte, giocoleria, ecc.) deve trovare forme agevolate per esprimersi ponendo al centro il diritto alla socialità e all’aggregazione, sempre nel rispetto reciproco.
Il Comune di Venezia deve mettersi a disposizione della produzione culturale anche per rilanciare uno dei settori più colpiti dalla pandemia, ovvero quello dello spettacolo dal vivo. Questo sì è un tavolo che l’Amministrazione comunale dovrebbe istituire subito. Siamo certi che una proposta del genere troverà grande ascolto e disponibilità di collaborazione da parte di molto soggetti; siamo certi che le competenze e la creatività presenti in città riuscirebbero ad immaginare una serie di momenti differenziati in ogni municipalità, in ogni quartiere.
Questo, secondo noi, serve alla città, non passerelle di star che non aiutano la produzione culturale locale e tantomeno un utilizzo comunitario degli spazi pubblici, ma rientrano sempre nell’ idea della città vetrina.
Giorgio Dodi – Segretario comunale PD