È evidente che le politiche sulla sicurezza di questa amministrazione sono risultate fallimentari e, purtroppo, la città di Mestre è diventata la capitale della droga, ma anche delle morti da overdose.
Commentano Alessandro Ruffini – Responsabile Sicurezza per la Segreteria Comunale del PD e Monica Sambo Segretaria Comunale.
Lo ha detto anche più volte il Questore che la mera repressione non è sufficiente a risolvere le problematiche della sicurezza a Mestre. Le politiche di Brugnaro ormai perdurano da 7 anni, e la situazione non solo non è migliorata ma è addirittura peggiorata.
Evidentemente questa Giunta, e anche la nuova assessora, non comprende che continuare a semplificare il fenomeno anziché analizzarlo nella sua complessità e agire di conseguenza, ebbene: non finirà mai.
Sono sempre di più le zone zone della città che subiscono episodi di degrado e abbandono. Negli ultimi mesi sono sempre più frequenti i casi di aggressioni legati alle c.d. baby gang, che non poche preoccupazioni stanno procurando ai tanti genitori e alle nostre famiglie.
E’ questa la sicurezza tanto sbandierata dal Sindaco Brugnaro? Mai come ora i residenti percepiscono un senso di insicurezza, per loro e per i loro figli completamente abbandonati da chi dovrebbe garantire servizi e politiche dedicate ai giovani,
È evidente che questa situazione è legata anche al taglio dei servizi sociali, degli operatori di strada, dei programmi di prevenzione, delle politiche educative rivolte ai giovani .
Quali sono infatti le politiche messe in campo in questi anni ? La situazione di via Piave, a Mestre, è l’emblema del grande fallimento del modello di sicurezza della giunta Brugnaro.
E’ evidente che non può esserci sicurezza senza prevenzione del disagio.
Certamente la cena organizzata annualmente in via Piave dalle associazioni è un momento importante per la comunità e per tutta la città.
Ma non è sufficiente la buona volontà delle associazioni alle quali va il nostro più grande ringraziamento per la costanza e la presenza in una zona così delicata, serve un aiuto e un investimento anche da parte del Comune.
Servono certamente misure di controllo più rigide (forze ordine e telecamere) ma anche necessaria una forte politica di prevenzione (politiche sociali che a Venezia erano all’avanguardia a livello nazionale).
Questa amministrazione ha fatto crollare questo sistema, e Mestre si è così trasformata nella capitale nazionale delle morti per overdose.
È necessaria inoltre una azione che veda al centro anche il coinvolgimento di cittadini commercianti e associazioni che possano rianimare e rendere vivi i quartieri.
Il Partito Democratico – concludono gli esponenti della Segreteria Comunale – è aperto al confronto con questa amministrazione per efficientare le politiche della sicurezza, nella consapevolezza che tale problematica va affrontata senza alcun furore ideologico, ma con serietà e pragmatismo. La sicurezza la si può realizzare solo se si mettono in campo politiche coordinate che insieme affrontino il problema da varie angolature. Altrimenti si fa solo propaganda, contribuendo ad aumentare il fenomeno di insicurezza oggi così largamente diffuso nella nostra città.
Alessandro Ruffini – Responsabile Sicurezza Segreteria Comunale PD Venezia
Monica Sambo – Segretaria Comunale PD Venezia