Questa mattina al terminal di Tessera il malessere dei pendolari è esploso: quando il mezzo delle 7.10 non ha potuto imbarcare tutti gli utenti in attesa, nel rispetto delle norme vigenti, i passeggeri già a bordo hanno deciso di sbarcare ed hanno dato vita ad una legittima protesta. Anche il mezzo successivo, che sarebbe dovuto partire un’ora dopo, non è riuscito a caricare tutti i passeggeri rimasti a terra e solo alle 9.10, dopo ben due ore e dopo l’intervento delle forze dell’ordine, la situazione si è risolta.
Come PD avevamo già denunciato nelle scorse settimane che la frequenza del servizio di trasporto acqueo pubblico tra l’aeroporto di Tessera e Murano non è assolutamente sufficiente, soprattutto negli orari di punta, con grave disagio in particolare per chi deve spostarsi per svolgere la propria attività lavorativa.
“Da tempo – sottolinea Alessandro Galatioto del circolo PD di Murano – segnaliamo come la riduzione delle corse sia penalizzante per i cittadini e in particolare per i lavoratori pendolari che contano per i loro spostamenti su questo collegamento, che sarebbe utile anche per sgravare di traffico il nodo di Piazzale Roma”.
Il Gruppo consiliare comunale del Partito Democratico aveva depositato un’interrogazione al Sindaco e alla Giunta, richiedendo che l’Amministrazione si adoperasse per modificare gli orari delle linee, coerentemente con i bisogni prioritari dei cittadini. L’assessore Boraso ci aveva risposto che la riduzione delle corse di linea “è stata effettuata tenendo conto delle esigenze del viaggiatore cercando di ridurre al minimo i disagi per i cittadini”. Purtroppo è evidente che non sia così ed oggi se n’è avuta l’ennesima riprova.
“Il Comune si dia una mossa. – commenta il segretario comunale del PD Giorgio Dodi – Non è possibile che una tratta così frequentata da pendolari sia servita in questo modo. Quando un’amministrazione pubblica ignora le esigenze dei suoi cittadini, oltre al disagio c’è il rischio che si creino anche problemi di ordine pubblico, com’è avvenuto oggi a Tessera. E non si può certo pensare che la gestione del problema sia affidata al buon cuore dei comandanti dei mezzi: ci sono norme precise da rispettare, ma, sopra a tutto, va garantito il diritto alla mobilità dei cittadini e questa è responsabilità primaria dell’Amministrazione comunale”.